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La nutrizionista: la colazione

Dr.ssa Veronica Pignone No Comments

“Il mattino ha l’oro in bocca”… Per i più fortunati!

Sono davvero poche le occasioni in cui si riesce ad organizzare e a consumare il pasto “principe” della giornata dei bambini. Sempre più volte, infatti, viene saltato per la fretta o per evitare di imporsi, già di primo mattino.
Altre volte si riesce, a stento, a vedere 2-3 bocconi strappati qua e là, magari con la seconda manica della giacchetta ancora da infilare.

Perché la colazione è fondamentale nei bambini?
Senza colazione, l’organismo avrebbe circa 10-12 ore di digiuno, con effetti indesiderati (specialmente sul metabolismo degli zuccheri) che spesso risultano invisibili ai nostri occhi ma non a quelli delle maestre. Non avendo infatti sufficienti scorte di energia durante l’orario scolastico, spossatezza, irritabilità, perdita della capacità di concentrazione, prendono spesso il sopravvento, compromettendo il rendimento scolastico. Diverse ricerche, hanno mostrato, infatti, un maggior livello di apprendimento e di rendimento nei bambini che sono abituati a consumare una prima colazione adeguata, in termini nutrizionali, rispetto a chi non la fa (Mahoney CR, et al., 2005; Grantham – McGregor S, 2005).
Inoltre, sappiamo bene che il primo pasto della giornata, aiuterebbe a prevenire e, in altri casi a gestire, condizioni di sovrappeso e obesità; rivalorizzerebbe, inoltre, il momento dello spuntino, divenuto ormai greve scenario in cui non vi è altro “superfood” se non il Junk food.

Come fare dunque per garantire ai nostri bambini ciò che può migliorare alcuni aspetti della loro quotidianità e, perché no, della loro vita futura?
Prima norma: Onorare il figlio e la figlia!
In primis, è davvero importante, per molti aspetti, anticipare il momento della cena, anche di poco, assicurando così un maggiore appetito da parte del bambino al risveglio, oltre a garantire le ore di sonno di cui ha bisogno e diritto.
Naturalmente, svegliarsi 15-20 minuti prima è fondamentale per dare il buon esempio e consumare il primo pasto tutti insieme, magari con una tavola ben curata e, idealmente, con un sottofondo musicale.
Miraggio?
Difficilissimo, ma non impossibile!
I bambini vivono tutto sfruttando i 5 sensi pienamente. Ai genitori però spetta il compito di stimolarli. La vista di qualcosa di bello e preparato con amore, susciterà una risposta diversa, rispetto al consumo frettoloso di una merendina che, a lungo andare, potrebbe anche dare l’impressione che non ci sia tanto tempo per loro.
Dunque, iniziamo a cambiare qualcosa. In caso di mancato successo, si può sempre tornare indietro.

Cosa mettere in tavola?
Secondo le linee guida, una colazione nutriente, dovrebbe coprire il 20% circa del fabbisogno calorico giornaliero. Le colazioni possono cambiare frequentemente, soprattutto se è necessario stimolare l’appetito, di primo mattino.
Cerchiamo quindi di variare le proposte, rispettando i gusti e pianificando il menu con il supporto e la fantasia dei bambini stessi, garantendo comunque un piano personalizzato.
Cerchiamo di evitare alcuni errori, tipici della fretta, come il solo consumo di alimenti prevalentemente “zuccherini” al fine di evitare il picco glicemico e il successivo calo che possono tradursi in sonnolenza, astenia e fame costante.
Puntiamo su:
-fonti proteiche, come possono essere il latte o lo yogurt, importanti anche per l’apporto di calcio; -cereali a lento assorbimento, utili per fornire energia durante la mattinata, rendendo un’azione positiva anche sul tono dell’umore;
-un’eventuale quota di zuccheri semplici (marmellata, miele), in aggiunta ad una fonte di fibre, vitamine e antiossidanti, magari un frutto, che può essere proposto anche come spuntino, se non gradito di primo mattino.

Ecco diversi esempi che aiutano a rendere la colazione più varia e divertente. Organizziamola con una scelta per ogni gruppo o, in base alle preferenze, garantiamo l’assunzione di alimenti dei primi 2 gruppi a colazione, rimandando quelli del terzo gruppo per lo spuntino di metà mattina:

  • un bicchiere di latte, meglio se di origine biologica (a seconda delle preferenze e previo consiglio del pediatra), vaccino, di capra o magari di asina, per chi ne ha la possibilità; oppure latte vegetale, di riso, di mandorla, di avena, con eventuale aggiunta di cacao o orzo
  • un vasetto di yogurt fonte di calcio e proteine, ottimo alimento probiotico (con streptococchi e lattobacilli vivi e vitali, preziosi alleati per selezionare la microflora del nostro intestino). Meglio se bianco e senza zuccheri aggiunti, se non è gradito si può aggiungere anche ad uno smoothie.
  • classico e sempre buono pane con semi, confetture extra/marmellate e con un velo di burro, di buona qualità
  • crostata o ciambella fatte in casa (approfittiamo del week end, bastano 30 minuti)
  • fette biscottate, magari con confettura extra o miele
  • cereali/muesli, magari con l’aggiunta di 1 cucchiaio di fiocchi di avena o, ancor meglio, 1 cucchiaino di crusca d’avena, fonte preziosa di fibre -betaglucani-
  • biscotti, magari con fiocchi di avena e con un pizzico di spezie: cannella, zenzero, curcuma, vaniglia
  • brioche, occasionalmente (leggere attentamente le etichette, ricordandosi che, generalmente, più ingredienti ci sono, minore sarà la qualità del prodotto)
  • macedonia
  • spiedini di frutta
  • una spremuta di arance o agrumi misti, da bere subito dopo aver spremuto il frutto, evitando l’aggiunta di zucchero, essendo la frutta già dolce per la presenza del fruttosio. Ricordiamo che sarebbe meglio non girare la bevanda con utensili metallici e non esporla a fonti di calore, preservando così il contenuto di vitamina C
  • uno smoothie di frutta, ottima strategia, buona e veloce, soprattutto per bambini inappetenti o per coloro che non sono abituati al consumo regolare di frutta
  • un succo di frutta. Tra i commerciali, sarebbe meglio optare per quelli a pera oppure biologici o fatti in casa, ancor meglio.
  • una manciata di frutta fresca a guscio (evitando quella confezionata)

E se si preferisce il salato?
Molti bambini prediligono colazioni salate, in tal caso si potrebbe scegliere tra:

  • pane con semi-integrale e formaggio caprino
  • toast (attenzione alla preparazione: evitiamo la carbonizzazione degli alimenti, seppur limitata) e uovo “à la coque”
  • pane e pomodoro
  • pane con semi e prosciutto crudo DOP, sgrassato

accompagnando ognuna di queste scelte con una spremuta di arancia e una manciata di frutta secca a guscio

Colazioni speciali per momenti speciali (magari da preparare insieme ai bambini):

Crema budwig

Per il bambino

  • 1 cucchiaino di mandorle pelate
  • 1 cucchiaino di semi di lino macinati o olio di lino
  • 1 cucchiaio di fiocchi di avena
  • 2 cucchiai di yogurt (greco o di soia)
  • 1 banana piccola
  • 1,2 albicocche disidratate
  • succo di ½ limone

Per la mamma e il papà

  • 1 cucchiaino di mandorle pelate
  • 1 cucchiaio di semi di lino
  • 2 cucchiai di fiocchi di avena
  • 3 cucchiai di yogurt (greco o di soia)
  • 1 banana piccola
  • 3,4 albicocche disidratate
  • succo di ½ limone
  • spolverata di cannella o cacao amaro

Preparazione

Semplicissima! Dopo aver fatto reidratare le albicocche (lasciandole in acqua circa 30’ prima), aggiungere queste al resto degli ingredienti e frullare il tutto con un mixer, fino ad ottenere una consistenza vellutata. E’ consigliabile aggiungere il succo di limone alla fine, post omogeneizzazione!

Benefici

Una colazione completa, energizzante, che soddisfa molte esigenze nutrizionali, rivelandosi preziosa per il bambino e per l’adulto.

Nel complesso, offre un’ottima fonte di micronutrienti: vitamine, principalmente, del gruppo B, (preziose in caso di stress psicofisico, anemia, convalescenza..) e vitamine E, A, C (preziosi antiossidanti); minerali, come ferro, magnesio, zinco, potassio (importanti per garantire diverse funzioni biologiche. Ad es. il magnesio gioca un ruolo importante nella regolazione dell’eccitabilità di membrane nervose e muscolari e nella trasmissione sinaptica); Questa preparazione, si rivela completa poi, sia per le ottime fonti proteiche, sia per la qualità dei carboidrati che dei lipidi (acidi grassi essenziali). Inoltre, grazie alla presenza di composti funzionali, vengono garantiti ulteriori benefici:

  • La fibra presente favorisce la regolarità del transito intestinale, oltre che appagare il senso di sazietà;
  • I beta glucani dell’avena, in particolare, vedono un’azione ipoglicemizzante e, insieme agli acidi grassi essenziali (di cui sono ricchi i semi oleosi), contribuiscono a migliorare il quadro lipidico, vantando un’azione ipocolesterolemizzante. Gli omega 3 e le avenatramidi inoltre, in sinergia con altri composti fenolici, modulano e riducono processi infiammatori, prevenendo così il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari e non solo. (Meydani M. 2009, “

A piacere, si può aggiungere una spolverata di cannella (utile per modulare la glicemia) o di cacao amaro (utile in caso di carenza di ferro). Per chi ama sapori forti invece, si può optare per una spolverata di zenzero (antinfiammatorio).

Fruttamisù

Ingredienti:
succo di mela puro, bio o spremuta di arancia
4 biscotti integrali o savoiardi
80 g ricotta fresca
1 cucchiaino di miele o malto d’orzo
frutta a pacere (es. fragole, albicocche, pesche, susine, banane, melone)
scaglie di mandorle o granella di nocciole

Dopo aver lavato la frutta e ridotto questa in cubetti, sbattere la ricotta e il miele o malto con una frusta. A questo punto intingiamo i biscotti nel succo o nella spremuta e adagiamo in bicchieri appositi i diversi strati di crema di ricotta, cubetti di frutta e biscotti o savoiardi.
Lasciare in frigo per circa 2-3 ore. Prima del consumo possiamo decorare il tutto con scaglie di mandorle o granella di nocciole ed una leggera spolverata di cacao o cannella.

 

“Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino,

dovremmo prima esaminarlo bene e vedere

se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi”

Carl Gustav Jung

I bambini, le prime malattie e le prime cure

Dott.ssa Carol Murachelli No Comments

Che fare alla prima febbre? Come gestire il vomito e la diarrea del proprio bambino? La tosse è sempre bronchite?
Molti dubbi assillano i genitori su cosa fare e non fare nella gestione dei malanni di stagione, che sembrerebbero non avere più stagione in realtà.
Tanto si può e si deve fare prima di ricorrere all’utilizzo dei farmaci.
Un incontro formativo aperto ai genitori dei bambini da 0 a 6 anni per sciogliere dubbi e confrontarsi sulle proprie abitudini nella gestione delle prime malattie.

L’evento gratuito si terrà presso il Centro Riabilitativo Koala (via Crippa19 – Treviglio) mercoledì 24 maggio 2017 alle ore 17.

Per informazioni : tel 3381285470

Massaggiando in compagnia…

Dott.ssa Carol Murachelli No Comments

Prosegue il consueto appuntamento bimensile con lo Spazio Mamma-Bambino incontri dedicati al massaggio infantile e a tematiche riguardanti il mondo della primissima infanzia.

Ecco il calendario dei prossimi incontri:

– giovedì 23 marzo 2017 dalle 10.30 alle 12.00 ” Quando il mio bambino si ammala…”

– giovedì 13 aprile 2017 dalle 10.30 allle 12.00 “Il cestino dei tesori” (ospite Educatrice Infantile Sara Nespoli)

– giovedì 27 aprile 2017 dalle 10.30 allle 12.00 “Il sonno”

– giovedì 11 maggio dalle 10.30 allle 12.00 “Dal pannolino al vasino”

– giovedi’ 25 maggio dalle 10.30 allle 12.00 “la sicurezza in casa e fuori casa”

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al Centro Ananda, via A. Maj 10/I, Bergamo. Tel. 035 210 082.

L’osteopata: screening neonatale

Andrea Acquati | Osteopata No Comments

Cos’è l’Osteopatia?

Il trattamento osteopatico (OMT) è definito come l’applicazione terapeutica di una forza manuale controllata di un osteopata professionista atta al miglioramento delle funzioni fisiologiche e/o al sostegno dell’omeostasi che può essere stata alterata da una o più disfunzioni somatiche.

Le disfunzioni somatiche si possono presentare per diverse ragioni, in ambito pediatrico-neonatale la causa principale è rappresentata dal passaggio nel canale del parto. Per questo motivo l’osteopata durante la propria visita raccoglierà informazioni relative alla gravidanza, l’epoca natale, il tipo e la dinamica di parto, la durata del travaglio, le manovre materno-fetali ecc…

L’osteopatia è da intendersi come un approccio complementare alla pratica medica, per questo motivo è importante che i professionisti instaurino un rapporto collaborativo. Inoltre sono ormai numerosi gli studi scientifici che ne comprovino l’efficacia anche nell’ambito pediatrico.

Come viene inquadrata in Italia?

In Italia, pur non essendo ancora una pratica riconosciuta a livello sanitario, sono sempre di più i professionisti osteopati che collaborano con i medici all’interno degli ospedali, in particolare nei reparti di neonatologia, neuropsichiatria, pediatria e ostetricia. Un’eccellenza da questo punto di vista è sicuramente rappresentata dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove l’osteopatia è inserita già dal 2009 e nel 2012 è stato aperto il primo ambulatorio osteopatico d’Italia.

Il Professor Genitori Lorenzo, Neurochirurgo, direttore del Centro di eccellenza di Neurochirurgia e coordinatore scientifico internazionale AOU Meyer, nonchè coordinatore regionale neurochirurgia pediatrica, in passato ha dichiarato: “non sapevo niente di Osteopatia, ma ho visto i risultati sui bambini che dopo l’approccio osteopatico stanno meglio, sentono meno dolore, stanno meno in ospedale, fanno meno uso di farmaci”.

Perché l’Osteopatia può essere utile per i neonati?

Uno screening neonatale osteopatico può essere utile per riscontrare eventuali disfunzioni somatiche presenti nel neonato ed esercitando un importante ruolo nella prevenzione, ad esempio valutando la presenza di asimmetrie nella muscolatura cervicale che possono predisporre all’insorgenza di plagiocefalie.

Una valutazione cranica, in particolare del posizionamento delle ossa temporali, è stata dimostrata efficace per la prevenzione delle otiti medie acute, una delle patologie più frequenti nei bambini sotto i 5 anni di età e in particolar modo nei primi 18 mesi di vita. Ovviamente l’osteopata si concentrerà esclusivamente sullo screening meccanico, non invasivo, del posizionamento delle ossa temporali.

Infine lo screening considererà eventuali disfunzioni a carico dei diversi apparati corporei, valutando principalmente restrizioni delle parti corporee coinvolte nella meccanica respiratoria e nella motilità gastro-enterica che possono infastidire il bambino e andare ad interferire con la qualità del sonno.

Esistono casi particolari in cui l’Osteopatia ha maggiore importanza?

Lo screening neonatale osteopatico risulta utile a maggior ragione nei bambini nati da parto cesareo, parto con utilizzo di ausili (ventosa, forcipe), parto gemellare, dove la dinamica del parto risulta alterata e in caso di parto podalico, cosa che comunque avviene sempre meno frequentemente perché solitamente viene eseguito un parto cesareo.

Massaggiando in compagnia…

Dott.ssa Carol Murachelli No Comments

Spazio mamma-bambino presso Centro Ananda – Bergamo

 

Due incontri mensili dedicati alle mamme, che hanno già frequentato un corso AIMI e che quindi ne conoscono già lo spirito oltre che le tecniche di massaggio.

In tali incontri verrà dedicato uno spazio iniziale al massaggio del proprio bambino, quindi la possibilità di confrontarsi con esperti su svariati temi inerenti lo sviluppo psico-fisico del bambino e non mancheranno le chiacchiere con altre mamme su piccole questioni quotidiane. Il tutto sarà guidato da me con la possibilità di partecipazioni straordinarie di alcuni ospiti. Non mancheranno i classici rompighiaccio e le tecniche di rilassamento.

Il corso prevede l’acquisto di un carnet di cinque incontri (80 euro) da utilizzare a proprio piacimento previa prenotazione dell’incontro.  Il numero delle partecipanti ad incontro sarà limitato ad un massimo di 6 coppie mamma-bambino, in modo da garantire la bellezza dell’atmosfera che si crea negli incontri AIMI.

Prossimi incontri:

  • giovedì 9 febbraio 2017 dalle 10.30 alle 12.00 “Lo sviluppo psicomotorio del bambino: come stimolare giocando” (ospite pscicomotricista Mara Capelli)
  • giovedì 23 febbraio 2017 dalle 10.30 alle 12.00 “L’alimentazione complementare: tra svezzamento ed autosvezzamento”
  • giovedì 9 marzo 2017 dalle 10.30 alle 12.00 “Il coinvolgimento del papà nella gestione dei piccoli” (ospite psicologa Marika Martinelli)

Per iscrizioni ed informazioni rivolgersi al Centro Ananda, via A. Maj 10/I, Bergamo. Tel. 035 210082

Dermatite Atopica

Dott.ssa Carol Murachelli No Comments

La Dermatite Atopica (DA) è una malattia cutanea infiammatoria intensamente pruriginosa.Ha tipicamente un andamento cronico con riacutizzazioni, dove si alternando fasi di apparente miglioramento con fasi acute e la comparsa delle tipiche lesioni infiammatorie.
Esordisce in epoca neonatale e nella prima infanzia e può perdurare anche nell’età adulta.
Allo stato attuale non si è ancora identificata una causa specifica, ma fattori ambientali e genetici ne condizionano la comparsa e il decorso.
Non è una malattia contagiosa.
E’ molto diffusa ed è molto comune interessando fino dal 10-20% della popolazione infantile; tende a persistere e a recidivare nel 60% dei pazienti affetti.
La caratteristica principale della malattia è la secchezza della pelle, secondaria a una disfunzione della barriera cutanea.
La perdita di un’adeguata funzione di barriera porta ad un aumento della possibilità di penetrazione di sostanze allergizzanti (come alimenti, pollini, acari, etc) con un conseguente aumentato rischio di sviluppare sensibilizzazione e quindi futuri disturbi allergici (sia cutanei che respiratori).
A questo scopo sono pertanto di fondamentale importanza tutti gli interventi atti a riparare la barriera cutanea per cercare di prevenire la cosiddetta “marcia allergica” (ovvero il passaggio dalla DA alla rinite e asma allergici).
Al di là della scelta di prodotti adeguati per l’igiene personale ed il trattamento farmacologico per le forme intense, che in realtà rappresentano solo un terzo dei casi (il vostro Pediatra di Fiducia può aiutarvi in questa scelta), ai genitori spetta il compito di ridurre il più possibile l’influenza dei “fattori ambientali” sull’andamento della DA.
Ecco alcuni consigli utili:
  1. L’allattamento materno risulta protettivo nei confronti delle allergie in generale e quindi nel contrastare la marcia allergica. E’ raccomandato l’allattamento materno esclusivo fino ai 6 mesi di vita e la prosecuzione dello stesso in corso di divezzamento o comunque fino a quando mamma e bambino vogliono proseguirlo.
  2. Gli alimenti sono raramente causa di DA (possono avere un ruolo solo nei primissimi anni di vita). Ecco che quindi sono assolutamente da evitare diete di esclusione di latte e derivati, uova, grano, pesce e pomodoro, ecc, a meno di comprovata allergia agli alimenti.
  3. Nel bimbo piccolo sarebbe buona norma rimuovere velocemente i residui di pappa dal viso, che contengono cibi irritanti quali pomodoro, formaggi stagionati o agrumi e applicare subito dopo una crema emolliente.
  4. L’acqua è “nemica” dei soggetti con DA. Quindi le detersioni non devono essere troppo prolungate e i detergenti comuni sono da evitare (anche il latte detergente che erroneamente si pensa essere adatto)
  5. I papà devono radersi in maniera adeguata. La barba incolta può contribuire ad irritare la cute del vostro bambino
  6. Nella stagione fredda o in giornate ventose è fondamentale aumentare l’utilizzo di creme emollienti specifiche.
  7. Evitare il contatto diretto con la lana e con altre fibre ruvide (in genere poco tollerate). A contatto con la pelle possono essere utilizzati indumenti di seta medicata o di cotone. Cotone, lino e seta sono i tessuti ideali per i pazienti con DA.
  8. La sudorazione e’ un fattore aggravante: non utilizzare abiti troppo aderenti e non coprirsi eccessivamente. Per tale motivo l’uso di tessuti sintetici può aggravare la DA.
  9. Ridurre l’esposizione alle sostanze allergizzanti presenti nell’ambiente domestico, in particolare all’acaro della polvere: ricoprite con tessuti barriera adatti i cuscini ed i materassi (dove si localizzano gli acari della polvere); evitare moquette, tappeti soprattutto nella stanza da letto e di peluche, che vanno lavati una volta alla settimana. Utilizzare aspirapolveri con filtri adeguati. Ventilare spesso gli ambienti domestici anche in inverno.
  10. Mantenere in camera da letto una temperatura fresca ed evitare di utilizzare troppe coperte (anch’esse fonti di acari).
  11. Non restrizioni all’esplorazione solare sia al mare che in montagna (generalmente l’esposizione solare migliora la barriera cutanea, salvo in caso di sudorazione profusa).
  12. Evitare accuratamente il contatto con persone affette da herpes.
  13. Non limitazioni alla pratica sportiva: dopo attività che hanno portato a sudorazione o dopo attività in piscina (esistono creme barriera che si possono utilizzare previamente), detergere velocemente la pelle e idratarla abbondantemente con uso di creme specifiche.
  14. Evitare l’esposizione al fumo.

Il massaggio infantile

Dott.ssa Carol Murachelli No Comments

Il tatto rappresenta il primo senso che si sviluppa già in epoca fetale a partire dalla 7ª settimana di gestazione a livello della bocca fino a completarsi in 15ª settimana a livello di tutto il corpo (Righetti 2003).

Attraverso la pelle i piccoli iniziano a conoscere ed esplorare se stessi ed il mondo che li circonda: l’utero materno prima, l’ambiente esterno una volta nati.

La pelle rappresenta quindi il primo mezzo di comunicazione e le esperienze tattili consentono al bambino di percepire il calore, le emozioni, il contenimento, che gli offre chi lo sorregge soddisfacendo in tal modo quelli che sono i bisogni primordiali.

Famosi sono gli studi sul bonding (attaccamento genitore- bambino) dello psicologo John Bowlby iniziati nel lontano 1965, che dimostravano come realizzando due modelli artificiali di mamma scimpanzé una “calda” e con pelo soffice, ma senza latte, ed una “fredda” di metallo, ma con il latte, il cucciolo di scimpanzé amasse trascorrere tutto il suo tempo con la mamma “calda” e bere velocemente il latte dalla mamma “fredda” provvista di latte, prediligendo in questo modo il tempo riservato all’accoglienza rispetto al tempo dedicato al cibo.

Viene quindi da sé pensare che qualsiasi tocco buono, che può andare dall’abbraccio al semplice appoggio delle mani ad un più elaborato massaggio, ha per chi lo riceve (ma non solo!!) innumerevoli benefici.

Vediamone qualcuno:

  • Interazione: favorire un attaccamento sicuro, l’empatia e la capacità di comunicazione prima della comparsa del linguaggio verbale; attivazione di tutti i sensi, amore e pazienza.

  • Stimolazione psico-fisica: benefici su sistema ormonale, immunitario, digerente, respiratorio, cardiocircolatorio; favorisce lo sviluppo psicomotorio, la coordinazione e l’integrazione sensoriale.

  • Sollievo: aiuta la risoluzione di coliche e stipsi (esiste una sequenza di massaggio specifica a tale scopo), tensione psicofisica, disagi della dentizione, irritazione della pelle (grazie all’olio di mandorle utilizzato nei massaggi). Ne consegue una riduzione nell’uso dei farmaci.

  • Rilassamento: miglioramento del sonno; riduce gli ormoni dello stress; sviluppa la capacità ad auto consolarsi; riduce l’iperattività.

Come si accennava i benefici non sono solo per il piccolo che riceve il massaggio.

Benefici per i genitori: la migliore comprensione del proprio bambino; miglioramento delle competenze genitoriali e dell’autostima; possibilità di confronto con altri genitori per la risoluzione delle piccole problematiche quotidiane (fondamentale dopo il massaggio vero e proprio e’ il tempo dedicato alla discussione di varie tematiche); rilassamento ed in particolare per le mamme riduzione della depressione post-partum e stimolazione della lattazione.

Benefici per la famiglia: coinvolgimento dei fratelli (spesso i maggiori desiderano massaggiare i più piccoli su imitazione dei genitori); riduzione della gelosia e dei conflitti familiare, ambiente più tranquillo, coinvolgimento nelle famiglie allargate.

 

Il massaggio infantile, come oggi lo conosciamo, ha in realtà radici profonde nell’antica tradizione indiana. La prima a diffondere tali conoscenze nel mondo occidentale fu intorno agli anni ’70 l’insegnante di yoga statunitense Vimala McClure, che a seguito di un lungo periodo trascorso in terra indiana all’interno di un orfanotrofio aveva appreso quest’ arte antica.

Unita ad elementi di yoga, riflessologia e massaggio svedese è nata oltre trent’anni fa la sequenza di massaggio infantile, che viene insegnata allo stesso modo a tutti i genitori del mondo dagli insegnanti della Onlus IAIM (in Italia AIMI) con lo scopo non solo di favorire la genitorialità, ma anche con la visione ultima di far crescere in ognuno di noi quel seme che predispone al rispetto, all’accoglienza, alla non violenza che tanto serve al mondo di oggi (benefici per la società).

Dott.ssa Carol Murachelli, Medico Chirurgo specialista in Pediatra

Bibliografia

McClure, V. (1979, nuova edizione 2000). Massaggio al bambino messaggio d’amore. Manuale pratico di massaggio infantile per genitori.

Righetti, P.L. (2003). Elementi di psicologia prenatale.

Magi, Roma Bowlby, J. (1969). Attaccamento e perdita, vol 1. L’attaccamento alla madre. Tr. It. Boringhieri, Torino 1972

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